LE SUE ORIGINI

Dal ravanastron al violino di oggi 

Chi per primo ha inventato il violino? Sarà stato Andrea Amati di Cremona o Gasparo da Salò di Brescia? Secondo molti, non c’è proprio un inventore del violino ma piuttosto un artigiano che seppe fissare i criteri base che sarebbero stati poi seguiti da tutti i suoi successori. Le date potrebbero dare ragione ai cremonesi: in effetti, il violino più antico esistente risale al 1564 e un fù realizzato da Andrea Amati. Questo violino del 1564 ha già tutte le caratteristiche fondamentali, sia della forma che del funzionamento del violino moderno che conosciamo oggi.

Ma recenti studi fanno apparire il violino in varie parti d’Europa nello stesso tempo: oltre all’Italia del Nord, lo troviamo in Francia (Parigi e Lione), in Germania, nei Paesi Bassi (specialmente Bruxelles ed Anversa), a Praga… Nel dicembre del 1523 troviamo nel registro della tesoreria di Savoia, la parola “violino” scritta per la prima volta. Anche nel 1530 a Brescia, si trova tracce della parola “violino”.

Ma da cosa nasce il violino?

L’antenato del violino sarebbe uno strumento indiano chiamato ravanastron, risalente a 2500 anni… circa! Si passa così da uno strumento rudimentale per poi trasformarsi passando dal Rebab iraniano alla Ribeca e lira da braccio alla violetta per arrivare al violino. E’ parente stretto della viola da braccio e prima nasce come violino barocco, poi si trasforma in violino moderno a partire della seconda meta del 700 per le richieste dei musicisti desiderosi di avere uno strumento più potente e più comodo da suonare.

Grazie al lavoro di bravi artigiani del rinascimento, si raggiunge un equilibrio tra le forme e la sonorità. Fino alla meta del XVIII secolo, il violino viene suonato in posizione libera. Il suo posto sotto il mento non è ancora una regola fissa. Con l’arrivo della mentoniera (la prima fu fabbricata nel 1830), il violino viene tenuto sempre di più tra la spalla e il mento anche grazie alla spalliera, permettendo così di far scorrere sulla tastiera, la mano sinistra liberata dal compito di sostenere lo strumento.

Il violino dunque è il frutto di una lunga evoluzione spesso empirica sbocciata nell’arte liutario italiano e più precisamente nel triangolo Cremona Brescia Venezia. All’inizio del 500, era proprio Venezia la città che produceva più strumenti ad arco con circa 140 costruttori. Ma è Cremona in seguito a prendere il sopravento con, oltre alla famiglia Amati, l’epoca d’oro con Antonio Stradivari, Giuseppe Guarneri Bartolomeo detto “del Gesu”, Carlo Bergonzi per citarne solo alcuni. Il violino è lo strumento virtuosistico per eccellenza e diventa la voce della musica genericamente definita “classica”.

A CHI SI RIVOLGE

L’età minima consigliata è 4 anni. Dai 4 ai 6 anni è consigliabile affiancare alle lezioni di Violino il Corso di Propedeutica Musicale. Dai 6 anni in poi le lezioni di strumento vengono completate col percorso di Teoria e Solfeggio.

MODALITA’ OPERATIVA

Si tratta di un Corso che prevede lezioni di Violino individuali, di coppia o di gruppo.

Il programma prevede 2 percorsi: professionale ed amatoriale.

  • Il percorso professionale si basa sui programmi ministeriali dei Conservatori di Musica italiani e prevede una lezione a settimana di Violino e una di Solfeggio, con esami da sostenere al completamento del programma per il conseguimento delle certificazioni A,B e C fino al diploma. Gli esami del percorso classico vengono sostenuti presso il Conservatorio N.Piccinni di Bari, mentre quelli del percorso Rock and Pop si svolgono presso la nostra sede alla presenza di un esaminatore del Trinity di Londra, al quale il nostro centro è registrato.
  • Il percorso amatoriale è rivolto a coloro che intendono intraprendere un percorso libero e personalizzato ; non prevede esami.

CALENDARIO E ORARI

Il corso prevede una /due lezioni a settimana della durata minima di mezzora; gli orari delle lezioni di strumento verranno concordati con l’insegnante al momento dell’iscrizione, mentre quelli di Propedeutica e/o di Solfeggio sono già predefiniti.

 

INSEGNANTE

Vincenzo Tursi

Tursi Vincenzo Giuseppe ha intrapreso lo studio del violino con la Prof.ssa F.Binetti e successivamente con il M° Carlo Lazzaroni.

Nel suo percorso di studi vanta collaborazioni con varie orchestre tra cui:

  • Orchestra Nazionale dei Conservatori italiani (ONCI) e il coro di Santa Cecilia;
  • partecipazione alla produzione della prima rappresentazione romana del Requiem di Silvia Colasanti “Stringeranno nei pugni una cometa”;
  • Orchestra Nazionale dei Conservatori italiani (ONCI) e il coro di Santa Cecilia: Requiem di G. VERDI presso il Parco della musica In Roma;
  • Violino solista: Concerto N° 2 in Sol minore, opera 8, RV 31 5 (L’estate) di Vivaldi presso il Castello Svevo di Barletta;
  • Primo violino solista: Concerto per la notte di Natale op 6 n 8 di A. Corelli presso il Teatro Curci di Barletta;
  • Violino solista: il primo movimento del concerto n 3 in sol maggiore di W. A. Mozart presso l’ Ateneo di Bari;
  • Primo violino dell’orchestra d’archi: delle arie di Respighi presso il Teatro Curci di Barletta;
  • Secondo violino del quartetto d’archi: primo movimento del Quartetto per archi n. 12 “Americano” in fa maggiore, op. 96 di A. Dvorák presso la Cattedrale S. Maria Maggiore di Barletta;
  • Violino solista: primo e quarto movimento della Sonata in la minore per violino e pianoforte, di C. Franck presso la Basilica del S. Sepolcro di Barletta; Primo violino dell’Orchestra d’archi: St. Paul suite di Holst presso il Teatro Curci di Barletta;
  • Orchestra Filarmonica del Mediterraneo in qualità di violinista di fila nei primi e nei secondi violini.

Vari i premi riscossi  tra cui:

  • Concorso Nazionale “Girolamo Scarasciullo”,
  • Premio Mozart città di Sannicandro,
  • Premio Violinistico Scarangella .